Trattando di Sistemi Informativi e performance è sempre difficile pro- porre concetti generali legati alla valutazione dei sistemi informativi azienda- li, tuttavia ricerche e studi recenti sembrano confermare l’opinione di alcuni studiosi i quali sostengono che almeno il 20% della spesa per tali sistemi vie- ne dispersa in investimenti non produttivi e circa il 30-40% dei progetti non realizzano alcun beneficio netto, comunque essi siano misurati (Baldwin & Curley, 2007, Eason, 1988, Willcocks et al., 2010). Altri studiosi come Ciborra dimostrano come i vantaggi competitivi dei sistemi informativi siano da ricercare nelle pieghe della parte non copiabile dell’organizzazione, della cultura aziendale e dalla capacità organizzativa di adattarsi (Ciborra, 2001). Tutti aspetti che non hanno a che vedere con le tec- nologie di per sé. Le ragioni dei numerosi fallimenti nella realizzazione e nello sfruttamen- to delle potenzialità della tecnologia al servizio dei sistemi informativi pos- sono essere attribuite a cause differenti e molto articolate (Martinez, 2004). La dottrina e la comunità internazionale sui sistermi informativi, si sono a lungo interrogati su quali paradigmi la ricerca si sia indirizzata e su quali argomenti la stessa abbia fornito il contributo empirico di maggior rilievo (Avison et al., 2008). Un peso sempre crescente viene anche attribuito alle dinamiche legate al- lo sviluppo dei sistemi in relazione all’adattamento del management alle nuove situazioni (Cafferata, 2001). Un metodo efficace, quale punto d’inizio al fine di enucleare i benefici tangibili dalle variabili più difficilmente quantificabili sembra essere quello di restringere il campo dell’analisi alle prestazioni della componente tecnolo- gica dei sistemi informativi: in questo modo sarebbe possibile, infatti, identi- ficare come base di partenza le performance del sistema dopo avere fissato i parametri di riferimento circa i livelli di servizio minimi, come la parte dei benefici cosiddetti tangibili (Strassmann, 1990). Tale ...
|