Il volume è introdotto da un ampio capitolo che ripercorre la storia del concetto di anacoluto nelle teorie linguistiche e retoriche, dai sofisti di V secolo a. C. fino ai grammatici latini di età imperiale. Superando l oscurità di talune definizioni, viene messo in luce come, oltre il fervore catalogico e descrittivo delle prime riflessioni, vada progressivamente affermandosi, fin dall antichità, la consapevolezza degli effetti stilistici ed espressivi che possono prodursi nell asimmetria sintattica. Illustrando il fenomeno lungo l arco della produzione eschilea, l Autore lo ha categorizzato in cinque tipologie, nominativus pendens , aposiopesi, accu sa ti vus pendens , sillessi e verbo in inciso, ma reggente una dipendente. Ciascuna species, e in particolare quella del nominativo assoluto, più ampiamente documentata, si mostra caratterizzata da precise peculiarità formali e stilistiche che contribuiscono a garantire la genuinità di un testo, come quello di Eschilo, tortuoso, impervio e fortemente orientato in direzione dell anomalia. Sigillano il volume un Appendice su Sofocle e Euripide, le Conclusioni e un ampia bibliografia.
|