In un frammento pubblicato il 10 dicembre 1810 nei suoi «Berliner Abendblätter», Heinrich von Kleist sosteneva che "gli uomini si potrebbero dividere in due categorie: quelli che si intendono di metafore e quelli che si intendono di formule". A due secoli di distanza, questo volume prende a prestito la coppia kleistiana "formula e metafora" per indagare le sorti dello scienziato come personaggio nelle letterature e culture di una contemporaneità intesa nel senso più ampio possibile. Lo scienziato - benefattore o criminale, saggio o irresponsabile, opportunista o pazzo, freddo calcolatore o debole strumento del potere, personaggio comico o tragico, drammatico o grottesco - è uno dei protagonisti della cultura contemporanea. Che si tratti di personalità storiche o di figure d'invenzione, alimentate da prototipi letterari e da stereotipi di varia matrice, uomini di scienza popolano le più varie opere di finzione da fine Ottocento a oggi: il volume ne indaga ventisei esempi, spaziando fra letteratura, teatro e cinema nei mondi di lingua francese, inglese, italiana, polacca, russa, spagnola, svedese e tedesca. Le molteplici declinazioni del personaggio-scienziato sono lo specchio più o meno deformato di eventi e problemi che hanno alimentato l'inesausto interrogarsi dell'intellettuale moderno sul rapporto fra scienza, arte e società. Al contempo, esse rivelano nelle loro radici il perdurare di antiche e moderne figurazioni mitologico-letterarie, trasformate da scrittori e artisti per interpretare consapevolmente il passato e il presente.
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