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  1. Fenomenicità, molteplicità e storicità del sacro in Bernhard Welte
    Published: 2011
    Publisher:  Universität, Freiburg

    Zusammenfassung: L’oggetto del presente lavoro è la fenomenicità, la molteplicità e la storicità del sacro nel pensiero di Bernhard Welte (1906-1983), teologo, filosofo, sacerdote cattolico e professore di filosofia della religione cristiana... more

     

    Zusammenfassung: L’oggetto del presente lavoro è la fenomenicità, la molteplicità e la storicità del sacro nel pensiero di Bernhard Welte (1906-1983), teologo, filosofo, sacerdote cattolico e professore di filosofia della religione cristiana all'università Albert-Ludwig di Friburgo in Brisgovia. Nell’affrontare la filosofia di tale autore si cercherà di metterne in luce la peculiare trattazione dedicata alla questione della manifestazione del sacro, della pluralità e del cambiamento storico delle figure nelle quali esso di volta in volta si concretizza. Questo lavoro si vuole iscrivere all’interno del ricco campo di ricerche filosofiche sul pensiero di Welte con l’intento di contribuire al suo ampliamento ed approfondimento. Affiancando alla lettura di testi pubblicati nelle opere complete di Welte l’analisi particolareggiata di alcune parti di due suoi scritti inediti, si vuole portare all’attenzione del lettore un aspetto della filosofia della religione weltiana ancora sconosciuto. In questi ultimi scritti, infatti, emerge una dettagliata riflessione sul problema della fenomenicità, della molteplicità e della storicità delle figure del sacro o, detto altrimenti, sul problema della diversità delle religioni, non rinvenibile Il pensiero di Welte si delinea come un’originale filosofia della religione capace di far dialogare la tradizione filosofica cristiana e le nascenti prospettive teoriche novecentesche aperte dal discorso fenomenologico. La filosofia del religioso di Welte si configura così come una fenomenologia della religione, più specificatamente, come un’analisi che con il ricorso allo strumentario concettuale fenomenologico prova ad indagare razionalmente il sacro. Solo con l’aiuto della ragione – si tratta in questo caso di una razionalità altra, più originaria ed autentica rispetto a quella scientifica – è possibile, secondo il nostro autore, pervenire alla conoscenza del significato proprio dell’essenza del sacro. Nell’epoca della secolarizzazione l’assenza del sacro, il suo negarsi all’esperienza diretta umana, impone al fenomenologo di identificare e di battere, con quello che Welte definisce uno sforzo del pensiero, una strada alternativa alla datità originaria del fenomeno che renda possibile l’accesso alla dimensione religiosa. La via d’accesso al sacro individuata da Welte tramite il procedimento teorico è rappresentata dalla heideggeriana domanda sull’essere.Nella fenomenologia weltiana il sacro è concepito come evento (Ereignis), come relazione con l’uomo la quale eviene storicamente e che dà quindi origine ad una storia delle religioni in cui il sacro si manifesta in modi sempre diversi fino a giungere, per esempio, nell’epoca contemporanea al suo darsi come assenza. La diversità delle configurazioni che il sacro assume nel corso della storia – e questa diversità è rinvenibile non solo tra una formazione religiosa e l’altra ma persino all’interno di una religione stessa - deriva dal suo carattere di evento. Il sacro, che per primo fonda la relazione religiosa, eviene sempre di nuovo e dà origine nel suo costante differenziarsi ad epoche ogni volta diverse, all’alternarsi di periodi in cui si esperisce la vicinanza del sacro e periodi in cui, invece, se ne esperisce la lontananza. La molteplicità e la storicità del sacro e delle sue figure appartengono quindi all’essenza stessa di questo, al suo carattere di epocalità. È il Cristianesimo, secondo Welte, ad occupare una posizione del tutto particolare all’interno della storia delle religioni. Annunciando l’irruzione della grazia divina e la conseguente liberazione dal decadimento e dall’incompiutezza propri della finitezza umana esso ha significato l’abbandono di ogni inessenza e parzialità da cui la religione è affetta, l’affrancamento dall’elemento umano del religioso. Il Cristianesimo, sostiene Welte, ha rappresentato la redenzione dalla religione stessa intesa come prodotto umano

     

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    Source: Union catalogues
    Language: Italian
    Media type: Dissertation
    Format: Online
    Other identifier:
    Subjects: Offenbarung <Motiv>; Epiphanie; Religion; Geschichtlichkeit; Epoche; Online-Ressource
    Other subjects: Welte, Bernhard; Heidegger, Martin / Sein und Zeit; Heidegger, Martin / Brief über den Humanismus; Welte, Bernhard; Seinsfrage; Ereignis; das Heilige; Vielfältigkeit der Religionen; (local)masterThesis
    Scope: Online-Ressource
    Notes:

    Masterarbeit, Universität Rom, 2011

  2. Religion Erzählen
    Mircea Eliades religionswissenschaftliches und literarisches Doppelwerk
  3. De-Sakralisierung
    Die performative Dynamik des Heiligen im englischen und irischen Drama der Literarischen Moderne
    Published: 2020
    Publisher:  Universitätsverlag Winter, Heidelberg

    Ausgehend von der These, dass eine fortschreitende Säkularisierung als „Entzauberung der Welt“ in Frage zu stellen ist, legt die Studie die Signifikanz der transnationalen Diskursformation des ‚Heiligen‘ für das englische und irische Drama der... more

    Access:
    Resolving-System (lizenzpflichtig)
    Badische Landesbibliothek
    No inter-library loan

     

    Ausgehend von der These, dass eine fortschreitende Säkularisierung als „Entzauberung der Welt“ in Frage zu stellen ist, legt die Studie die Signifikanz der transnationalen Diskursformation des ‚Heiligen‘ für das englische und irische Drama der Literarischen Moderne frei (u. a. Shaw, Yeats, Eliot). Historische religionssoziologische und phänomenologische Beschreibungsmodelle des Heiligen (Weber, Durkheim, Otto) werden unter Bezugnahme aktueller Kulturtheorien performativitätstheoretisch aufbereitet und De/Sakralisierungen in den Dramen in ihrer performativen Ambivalenz und plurimedialen Wirkung erschlossen. Die Studie verortet die Dramen im Schnittfeld religiöser und säkularer Wissens- und Glaubenssysteme sowie theatraler, religiöser und politischer Praktiken, wodurch etablierte Trennkategorien der Forschung aufgebrochen werden. Darüber hinaus bringt die Monographie die Dramentexte in einen fruchtbaren Dialog mit europäischen Masseninszenierungen des frühen 20. Jahrhunderts.

     

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